Una serata unica per bruciare tutto dopo avere salvato il passato
Trent’anni di ininterrotta presenza sul palcoscenico non potevano che meritare un adeguato festeggiamento e, per non cadere in una banale passerella con brindisi di circostanza, Silvio Eiraldi (geniale fondatore ed essenziale direttore) ha inventato uno spettacolo nuovo che permettesse qualche tuffo in un passato da non scordare.
Ecco quindi Brucia teatro Brucia: un elegante collage sostenuto da una struttura eduardiana che spiegherà e guiderà in un viaggio nel nostro tempo trascorso sotto le luci della ribalta.
I brani che stasera presenteremo sono stati scelti privilegiando testi più antichi del nostro repertorio, senza seguire nella scaletta un ordine cronologico, ma rimanendo funzionali al canovaccio suggerito dal testo inventato da Eiraldi sulla base de L’arte della Commedia di Eduardo De Filippo.
Si potranno riscoprire frammenti tratti da importanti spettacoli: ad iniziare da Uomo e galantuomo del 1981 seguito da scene recuperate da altri allestimenti, pur senza invadere il tempo più recente della nostra Compagnia.
Silvio Eiraldi tornerà per l’occasione a recitare interpretando “sé stesso”, dialogando con Paolo Lambertini e Pippo Salerno per dare un senso alla nostra storia.
Così tra ironia, ricordi e qualche garbata polemica saranno chiamati sul proscenio tantissimi attori di un gruppo che in trent’anni ha davvero proposto tanto sia in qualità che in quantità.
Sono orgoglioso di essere stato uno dei protagonisti che nel lontano 1980 si erano affacciati a dare uno sguardo dal palcoscenico con La giara di Pirandello e lo sono ancora di più pensando che con Silvio, Sonia Fraschetti e Giovanni Bortolotti non ho mai smesso di staccare foglietti dal nostro trentennale calendario, costruendo un progetto artistico che si è affiancato ad un percorso di vita.
Quello a cui assisterete è uno spettacolo unico (non vi saranno altre repliche) ed una trentina di persone tra attori e tecnici ce la metteranno tutta per farvi divertire e tornare indietro con la memoria: ci pare la maniera migliore perché dal passato possa ancora scaturire la giusta spinta per il futuro.
Già, perché se due teatri (l’Abba e il Della Rosa) di fatto non esistono più o (come direbbe Silvio Eiraldi) sono “bruciati”, ebbene non per questo sparirà una Compagnia che ancora tanto dovrà dire e fare per catturare un applauso sempre più convinto.
Luca Franchelli
La Compagnia Teatrale “Uno Sguardo dal Palcoscenico”, giunta al trentesimo anno di attività, ha voluto ricordare l’avvenimento insieme al pubblico cairese allestendo uno spettacolo che ha riproposto alcuni dei momenti più significativi di questo lungo arco di tempo; da questa carrellata – incompleta per comprensibili ragioni di tempo e organizzative – si sono comunque evidenziate le linee guida che hanno sempre caratterizzato le scelte della compagnia cairese. Soprattutto teatro contemporaneo, in particolare quello anglo-americano e, in parte, quello italiano, senza dimenticare qualche rivisitazione di classici antichi e moderni.
Il cast artistico della spettacolo ha visto all’opera una ventina di attori; hanno lavorato insieme anche persone che, pur appartenendo alla stessa compagnia – ma in epoche diverse – non si erano mai trovate sul palco in contemporaneità; questo è uno degli aspetti più significativi della messinscena, così come l’emozione di ritrovare “vecchi” amici e riprendere testi che erano rimasti nel cassetto da dieci… venti… trent’anni.
Ma “Brucia teatro brucia” non è solo questo: Silvio Eiraldi ha elaborato una drammaturgia (ispirata a “L’arte della commedia” di Eduardo De Filippo) che lega i vari testi ma che al tempo stesso ha anche uno sviluppo autonomo, di modo che lo spettatore possa assistere ad un’opera in sé compiuta e non ad un semplice collage di brani.
“Brucia teatro brucia” non è stato l’unico evento per i trent’anni della Compagnia; nel mese di luglio 2010 è stata allestita, nel foyer del Teatro Comunale di Cairo, una mostra di elementi scenici, costumi, video, foto, locandine per ripercorrere, in modo ancora più ampio e completo, tutta l’attività de “Uno Sguardo dal Palcoscenico”.
L’allestimento della mostra, particolarmente accurato, ha ricevuto molti apprezzamenti dagli oltre settecento visitatori.