1995 : è l’anno di Camere da letto, quella che, secondo me, rimane la nostra rappresentazione più riuscita tanto dal punto di vista interpretativo quanto sotto il profilo scenografico e registico. La commedia di Ayckbourn proponeva una situazione nella quale quattro coppie, in tre camere da letto, intrecciavano le loro quotidiane paranoie alla ricerca se non di felicità quanto meno di una certa tranquillità. Fra gli attori che avrebbero dovuto interpretare questo straordinario copione vi era anche, come ho già ricordato, Andrea Fracchia che iniziò le prove nella parte di Malcolm; al suo posto, calcherà la scena Luca D’Angelo, amico e compagno di Andrea nella “Prova del Gioco”.
Eiraldi risolse magicamente il problema di adattare tre camere da letto al piccolo spazio del “Della Rosa” mediante l’allungamento del palco con una specie di protesi che entrava praticamente in platea e con il ricorso al “telo magico” già sperimentato in Provaci ancora Sam per creare la stanza nella quale Fabio Riva avrebbe recitato nel ruolo di marito cornificato e perennemente infermo. Devo dire che l’interpretazione di tutti fu davvero notevole: la compagnia presentava attori in ottima forma e di gran livello (con Camere da letto abbiamo tra l’altro i notevoli debutti di Sonia Agrebbe e Luca D’Angelo) impegnati tutti in ruoli importanti, con parti da protagonista per ognuno. Il risultato finale fu eccezionale e così i consensi di pubblico e di critica si unirono alla nostra soddisfazione per una rappresentazione realizzata nel ricordo di Andrea.
(brano tratto dal libro “Uno sguardo lungo vent’anni” di Luca Franchelli)