Tra l’aula e il palcoscenico
Le felici esperienze degli anni passatì, e le conseguenti richieste da più parti, ci hanno spinto anche quest’anno a tentare la realizzazione di uno spettacolo teatrale, questa volta con gli alunni della IV scientifico B. Trattandosi, appunto, di una classe quarta, abbiamo creduto opportuno, pur essendo consapevoli delle ulteriori difficoltà che questa scelta avrebbe comportato, rivolgere l’attenzione ad una commedia di Carlo Goldoni, autore che, come si sa, si studia durante il IV anno; la nostra commedia, inoltre, doveva prevedere la presenza di numerosi personaggi, dato il congruo numero di potenzìalì attori: così la scelta è caduta su una commedia d’ambiente quale è, appunto, “La bottega dei caffè”. Si tratta dì un’opera certamente non facile, ma che i ragazzi hanno preparato con impegno e con entusiasmo grazie alla indubbia competenza, alla preziosa disponibilità ed alla grande passione di Luca Franchelli, al quale va ancora una volta la nostra più viva riconoscenza. Grazie, Luca, grazie veramente da parte di tutti noi e…Buona visione a tutti!
Maria Teresa Bonifacino
Un caffè del ‘700, gli attori di oggi…
Affrontare Goldoni credo costituisca sempre un impegno ed una sfida di notevole livello, ma intraprendere un lavoro a teatro, in pieno 2004, senza costumi d’epoca, assieme ad un gruppo di ragazzi che mai prima avevano assaggiato le luci della ribalta, alle prese con un testo sfaccettato ed “ìtinerante” come “La Bottega del caffe'” ha significato forse un azzardo incosciente. Si è tentato tra l’altro di modificare il copione “inventando” le parti della padrona della Bottega e della sua collaboratrice, riducendo poi ad una sorta di grande atto unico i tre tempi goldoniani. Ricordo, in questi mesi, le tante difficoltà che gli attori (con il prezioso aiuto della bravissima Eleonora Venturini) hanno dovuto superare: l’impatto con il linguaggio dì Goldoni, la caratterizzazione di personaggi e tipi che sono entrati nella storia del teatro, la gestione di una commedia che si svolge. per gran parte fuori dal palcoscenico… e rivedo, nelle tante ore di prova, la fatica, la rabbia, la noia, la voglia di farcela, lo scoramento e l’entusiasmo di un Gruppo che ha sempre saputo eliminare (con l’ingenua maturità dei diciotto anni) i tanti ostacoli che a volte parevano enormi. Quindi tra poco questa suggestiva sala si trasformerà in piazzetta veneziana e gli attori tenteranno di evocare lo spirito di Goldoni mantenendo lo stesso linguaggio seppur in abiti moderni, ricostruendo un piccolo spaccato del ‘700 all’esordio dei XXI secolo. Il pubblico che, speriamo, si sentirà coinvolto dal movimentato divenire della rappresentazione, dovrà farci capire se la nostra “incoscienza” si sarà rivelata utile.
Luca Franchelli