La cantatrice calva (La cantatrice chauve) è la prima opera teatrale di Eugène Ionesco.
L’autore rumeno, francese di adozione, decise di imparare l’inglese comprandosi un manuale di conversazione. Per esercitarsi, ricopiava le frasi del manuale e, facendo ciò, si accorse della banalità delle frasi stesse in esso contenute: “il soffitto è in alto, il pavimento in basso”, “i giorni della settimana sono sette”, ecc… Da qui egli trasse ispirazione per la commedia, datata 1950.
La pièce – definita dall’autore anticommedia – è il primo esempio di un genere teatrale allora ai suoi albori: il teatro dell’assurdo, in cui la vicenda subisce uno straniamento tramite l’utilizzo esasperato di frasi fatte, dialoghi contrastanti, luoghi comuni.
La prima messinscena di Parigi del 1950 fu tutt’altro che un successo; il genere, del tutto particolare ed innovativo, lasciò infatti perplessi gli spettatori. Nuovamente inscenata nel 1955, la pièce riscosse un enorme successo, tant’è che La cantatrice calva è rappresentata ininterrottamente dal 1957 al teatro de la Huchette a Parigi.