LA PAROLA AI GIURATI

Twelve Angry Men
di Reginald Rose
Traduzione:

Giovanni Lombardo Radice

Regia:

Luca Franchelli

Scene:
Silvio Eiraldi e Alvaro Bazzano
con (in ordine alfabetico)

Alvaro Bazzano

Elena Ciarlo

Eleonora Demarziani

Elena Franchelli

Sonia Fraschetti

Paolo Lambertini

Monica Ponti

Fabio Riva

Silvia Scarzella

Paolo Scorzoni

Linda Siri

Marilena Vergellato

Luci:
Stefano Borserini
Fonico:

Stefano Borserini

Realizzazione scenica:

Gino Botto, Tullio Danesin, Gino De Marco Adino Demontis,

Ciro Paglionico, Paolo Scorzoni

Realizzazione scenica:

Gino Botto, Tullio Danesin, Gino De Marco Adino Demontis,

Ciro Paglionico, Paolo Scorzoni

Quadri di scena:

Si ringraziano per la collaborazione:

Marina Boero, Giuliano Fraschetti

 

Per la collaborazione all’allestimento

si ringrazia:

PETALI & VERDE – Cairo M.tte

Date delle rappresentazioni svolte :

6 aprile 2018 Cairo M.tte – Teatro ‘Osvaldo Chebello’
7 aprile 2018 Cairo M.tte – Teatro ‘Osvaldo Chebello’
8 aprile 2018 Cairo M.tte – Teatro ‘Osvaldo Chebello’

Una produzione:
Uno sguardo dal palcoscenico
Trama

Il terribile compito di giudicare

Chissà quante volte, al cinema, in televisione o tra le pagine di un libro, ci siamo trovati di fronte ad una storia giudiziaria ambientata in una nazione con le regole di diritto anglosassoni, in cui il destino di un qualche imputato si trovava nelle mani di uomini e donne comuni, chiamati a svolgere la loro mansione di giurati. Ci è capitato di pensare, al momento del verdetto, che tante decisioni rispondevano, magari, più ad un senso di umanità che ad una stretta applicazione della legge; ed abbiamo anche osservato la tremenda responsabilità assegnata a persone normali, lontane, nella loro vita quotidiana, dal mestiere di giudice.

Stasera sul palcoscenico assisterete al lavoro di una giuria chiamata a decidere su un delitto del quale è imputato un ragazzo per il quale si profila addirittura la pena capitale.

Dodici persone dovranno dimenticare la loro vita fuori dal tribunale, mettere da parte le loro emozioni, le loro convinzioni politiche  e quant’altro per concentrarsi sui fatti, sulle prove, sulla meccanica del delitto e pronunciare un’unica pazzesca parola da scegliere tra: colpevole o innocente.

A dire la verità non sembra davvero vi siano difficoltà, il caso pare semplice, le convinzioni dei singoli appaiono chiare: fin troppo…

Ed è qui che inizia una discussione, una disamina più approfondita e forse qualcosa si incrina nella compattezza della giuria: ci si accorge che non tutti posseggono ferree convinzioni, che qualcuno è in preda a pregiudizi, altri hanno fretta per chiudere la serata in maniera allegra e spensierata; ma ad un certo punto nessuno potrà più sfuggire all’insopportabile peso di emettere (o meno) una condanna a morte.

Saranno in grado questi personaggi, catapultati in una realtà straordinaria e probabilmente più grande di loro, di prendere la decisione giusta? Sapranno eliminare dalla società un infame colpevole? Riusciranno a salvare dal boia uno sfortunato innocente?

Nel segreto di una stanza

Nel 1957 un grande regista come Sidney Lumet diresse un film con un cast notevolissimo, nel quale brillava Henry Fonda (ma come dimenticare, tanto per dire, Lee J. Cobb, Martin Balsam, Jack Warden?…) per proporre sul grande schermo una sceneggiatura pensata per la televisione da Reginald Rose.

Il film era proprio La parola ai giurati, ma la struttura che veniva prospettata allo spettatore era quella di una rappresentazione teatrale: uno spazio delimitato con pochi movimenti degli attori e un andamento claustrofobico che sottolineava il pathos della scelta dei giurati.

Qualche anno fa Alessandro Gassman ha portato sui palcoscenici italiani questo copione, riscuotendo un meritato successo ed oggi (senza nessuna pretesa di emulazione) tocca a noi offrire al nostro pubblico un dramma così bello, convincente e che non risente affatto del passare degli anni.

Per farlo mi sono avvalso di tante attrici e tanti attori che ormai da sempre lavorano con me e che mi hanno regalato tante soddisfazioni e che ringrazio per la loro cifra artistica e umana; ma, accanto a loro, voglio con orgoglio rivendicare alcuni debutti assoluti per la nostra Compagnia (Elena Ciarlo, Monica Ponti, Silvia Scarzella, Marilena Vergellato) fondamentali per rendere quella variegata umanità chiamata ad un compito da far tremare i polsi.

Note di regia