Alla ricerca della coppia
Un gruppo di amiche (Silvia, Renata, Vera, Michi, Fiorenza e Olivia) si riunisce periodicamente a casa di Olivia per giocare e raccontarsi le proprie avventure nonchè le reciproche frustrazioni, ma una sera una di loro, Fiorenza, non si presenta all’ora convenuta (pur essendo una maniaca della puntualità) e innesca così la preoccupazione generale. Dopo un po’ si viene a sapere che ci sono problemi col marito e addirittura si paventa un suo possibile gesto inconsulto. Così inizia la versione femminile de La strana coppia, il testo che Neil Simon ha realizzato negli anni ’80, prendendo le mosse dal famosissimo lavoro teatrale (incentrato su una coppia maschile) che lo stesso commediografo aveva scritto a metà degli anni ’60.
Olivia e Fiorenza sono la strana coppia: una sorta di doppio contrastivo in cui una parte rappresenta esattamente l’opposto dell’altra; da un lato l’estrema ricerca dell’ordine, dall’altra la più totale disorganizzazione; per un verso la voglia di apparire sempre alla moda, al contrario una certa sciatteria a la page. Tuttavia, su un punto le due amiche sembrano marciare su binari paralleli: le loro storie matrimoniali, caratterizzate da fallimenti repentini che hanno visto le due donne rimanere da sole nel volgere di poco tempo. Ma è proprio a partire dal rapporto con gli uomini che “la strana coppia” pare avere idee opposte: Fiorenza vuole pensare solo ai figli ed alla pulizia della casa, Olivia ha messo gli occhi su due improbabili spagnoli che abitano nel condominio e con i quali ha organizzato quella che si prospetta come un’esilarante cena in cui vuole assolutamente coinvolgere la riluttante Olivia.
Ma questo è solo una parte delle vicende che vedrete nella divertente rappresentazione di Neil Simon, poiché ad ogni angolo il testo propone trovate comiche, momenti di malinconica riflessione sulla vita di coppia e su quella da single, accompagnando il tutto verso un finale inaspettato.
Neil Simon non delude mai
Incontro, con Uno sguardo dal palcoscenico, Neil Simon per la terza volta e, dopo A piedi nudi nel parco e Rumors, sembrava quasi destino di affrontare quello che forse è il suo titolo più conosciuto; non foss’altro per l’eco cinematografica costituita dalla celebre pellicola di Gene Saks.
Ma, per mettere in scena La strana coppia, ci vuole davvero, innanzitutto, una grande coppia di attrici; disposte a sostenere un durissimo lavoro di prova che porti a gestire i ritmi feroci di una pièceche si presenta come una macchina della risata, ma solo a patto di non sbagliare nulla nella sostanza e nei ritmi del testo. Fortunatamente questa coppia di attrici la nostra Compagnia la possiede, e così Sonia Fraschetti e Linda Siri, stasera vi porteranno dentro le nevrosi e le frustrazioni di Olivia e Fiorenza, dimostrando (ancora una volta) la loro notevole capacità di dominare il palcoscenico.
Mi piace ricordare però che La strana coppia non si presenta solo come una passerella per due primedonne, ma necessita di un numero di attrici che sappia rendere al meglio il gruppo delle amiche del venerdì sera, impegnate nei giochi di società che quasi nascondono una psicoterapia di gruppo. Ed anche qui non mi è mancato l’apporto di Eleonora Demarziani che, nel ruolo di Michi, ha messo la sua esperienza al fianco di tre attrici quasi al debutto come Monica Ponti, Marilena Vergellato e Antonella Tambuscio.
Ciliegina sulla torta si è rivelata la scelta di Paolo Lambertini e Paolo Scorzoni nell’interpretazione della coppia maschile di questo microcosmo femminile: saranno Manolo e Jesus (non perdete la loro cena in lingua spagnola…) che tenteranno di conquistare Olivia e Fiorenza.
Adesso basta, sta per alzarsi il sipario e si deve prestare attenzione ad una commedia che da tanto tempo incanta il pubblico di ogni latitudine e che dà il giusto risalto alle attrici ed agli attori (e non sono tantissimi) in grado di rendere meccanismi perfetti inventati da un genio del teatro comico.