Senza via di scampo
Un giorno Daniel Corban si accorse che la sua giovane moglie era misteriosamente scomparsa e, dopo avere invano chiesto aiuto alla polizia, se la vide ritornare a casa pentita del suo repentino allontanamento e più che mai decisa a riprendere il consueto menage. Fin qui sembrerebbe un canovaccio buono per una telenovela, se non che il signor Corban non riconobbe più la signora Corban dichiarando di trovarsi di fronte ad una perfetta sconosciuta: e qui siamo in pieno giallo! La polizia sarà chiamata ad un maggiore sforzo investigativo, il reverendo della piccola comunità di montagna dispenserà i suoi buoni (e forse interessati consigli), due testimoni si affacceranno in modo effimero, ma essenziale sulla scena e tuttavia il mistero resterà fitto ed il povero Corban ci parrà davvero intrappolato… Ma i gialli naturalmente non si possono raccontare, si devono gustare fino al colpo di scena finale non perdendo nemmeno una battuta e magari facendo qualche sforzo per risolvere il mistero anzitempo. Ed è proprio quello che Trappola per un uomo solo domanda agli spettatori: una partecipazione attenta ed attiva nei confronti di una vicenda a tratti inquietante e fortemente intricata. Il testo di Robert Thomas vi lascerà con il fiato sospeso e vi indurrà a scommettere sull’esito di una faccenda difficile ed affascinante.
Corban: Quella donna non è mia moglie…….Trappola per un uomo solo (atto I)
Un giallo con i colori degli anni ’70
Mi ha sempre impressionato questo testo di Robert Thomas, già da quando lo vidi rappresentato in TV in un passaggio RAI (praticamente in notturna) dell’estate 1992. Si trattava di un giallo avvincente ed a tratti un po’ inquietante reso con efficacia da Massimo Dapporto, Massimo Bonetti e Daniela Poggi sullo sfondo di una scena semplice e claustrofobica. Ebbi poi modo di rappresentarlo in una mia riduzione utilizzata per un bellissimo esperimento laboratoriale con alcuni studenti del liceo di Carcare: ma l’idea di portare alla ribalta il tutto attraverso una produzione dello Sguardo mi ha sempre stuzzicato. Questo 2007 mi è parso il momento giusto per offrire al pubblico uno spettacolo che fino all’ultima scena costruirà un’ineffabile trappola non solo intorno a Daniel Corban (vittima o lucido farabutto?) ma anche nei confronti di tutti gli spettatori in platea. Marco Bazzano, già dai primi momenti di lettura del testo in prova, ha sottolineato come l’intera pièce ricordasse l’ambientazione degli sceneggiati televisivi anni ’70: da Giocando a golf una mattina a Un certo Harry Brent alle Donne del tenente Sheridan fino ad arrivare ai mitici Nero Wolf e Maigret. Così ne è venuta fuori un’ideazione scenografica basata sulla semplicità e sul bianco e nero evocante il vecchio tubo catodico a valvole…Persino nella musica che farà da sfondo abbiamo tentato di riprodurre alcune delle melodie che facevano da sfondo a quelle fiction. Spero tanto, con il giallo di Thomas, di fare gustare a tutti voi quell’atmosfera irripetibile.
Luca Franchelli